Più dell’80% delle specie di piante e della produzione alimentare europea dipendono in gran parte dall’impollinazione ad opera delle api ed altri insetti pronubi (ISPRA). L’Italia negli ultimi anni ha registrato perditedi api tra cento e mille volte superiori a quanto osservato normalmente (EFSA, 2008)La moria delle api costituisce un problema sempre più grave in molte regioni italiane, a causa di una combinazione dfattori, tra cui la maggiore vulnerabilità nei confronti di patogeni e parassiti, i cambiamenti climatici e la variazione della destinazione d’uso dei terreni in periodi di penuria di fonti alimentari e di aree di bottinamento per le api.Infine, tra le cause di scomparsa delle api si evidenzia una progressiva diminuzione delle piante mellifere e l’usomassiccio di prodotti fitosanitari e tecniche agricole poco sostenibili. (Le Féon et al., 2010; Maini et al., 2010).
I prodotti apistici (in particolare il polline) e le api stesse ci consentono di avere indicazioni sullo stato ambientale e sulla contaminazione chimica presente (Girotti et al., 2013). Le api, incluse quelle che vivono allo stato selvatico, datoil ruolo ecologico che ricoprono e l’elevato numero di specie, rivestono un’importanza strategica nella valutazione della qualità dell’ambiente e dello stato degli ecosistemi naturali presenti.
Da alcuni anni in Italia e nel mondo sono nate iniziative di apicoltura urbana (Urbees, è un progetto di apicoltura urbana nata proprio a Torino), con un doppio intento: da un lato, creare nuovi habitat per le api per risolvere il problema della loro scomparsa e dall’altro creare ed usare nuovi strumenti di biomonitaraggio per valutare lo stato di
salute dell’ambiente. La città è diventata un luogo protetto per questi fondamentali insetti impollinatori, un ambiente lontano da pesticidi e concimanti, utilizzati invece in modo massiccio nelle campagne. Con questo scenario il progetto “I giardini delle api” vuole creare delle aree verdi, ad alta biodiversità floristica, che permetta alle api di poter sopravvivere durante l’intero anno. Tali aree, una volta ricreate, possono conservare le proprie funzionalità grazie alle sinergie instaurare fra gli elementi dell’ecosistema riducendo così i costi di manutenzione e valorizzando l’evoluzione naturale di riappropriazione delle specie vegetali. I giardini dive ntano,
oltre che esteticamente belli in particolare nel periodo della fioritura, punti di riferimento per la biodiversità e luoghi di educazione e sensibilizzazione della cittadinanza a questo tema.
Questo progetto dovrebbe essere selezionato principalmente per due motivi: perché le api non sono un solo affare privato dell'apicoltura e dell'agricoltura ma sono anche un patrimonio di tutti, in quanto sono animali che garantiscono la riproduzione delle piante spontanee e quindi la conservazione degli equilibri naturali e della biodiversità che hanno una ricaduta sulla collettività umana. In secondo luogo la creazione di corridoi e aree con alta diversità floristica autoctona, con l'attivazione di percorsi didattico-turistici aiuterebbe a migliorare la percezione e la consapevolezza delle comunità su come poter, attraverso proprie scelte consapevoli, supportare e progettare i propri spazi verdi (ad esempio: seminare i balconi, seminare il proprio giardino, etc.). Inoltre da qualche anno alle città, che accolgono sempre più persone, si richiede di progettare una trasformazione verde. Si richiede che siano più ospitali, più a misura di uomo, più accoglienti e che garantiscano un’alta qualità di benessere. La città deve svolgere dunque una funzione di monitoraggio ambientale, che supporti questa svolta ecologica e questo progetto rientra totalmente in questa trasformazione.